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Ivano Eberini è biochimico e ricercatore all’Università di Milano, con una passione per la comunicazione e la stoffa del divulgatore, tanto da essere spesso ospite di iniziative AISM, a partire

4 anni fa il paese di A. nelle Marche è stato colpito dal terremoto. Anche allora da subito si è detto: andrà tutto bene. “Insieme ce la faremo!” Andrà tutto

È passato un anno da questo referto.Ne sono passati almeno duecento, se ogni secondo potesse raccontare la paura di risvegliarsi in un corpo diverso da quello del giorno precedente.Non è

Da bambini quante volte ci hanno detto cosa dovevamo fare? “Questo non si tocca”, “questa cosa non si dice”, “Non andare lì”. Poi cresci, diventi

Ci parli e spesso i discorsi son sempre quelli (anche perché a volte ti scordi di aver già ripetuto almeno tre volte la stessa cosa).

Ai primi posti della mia classifica dei fattori fondamentali per affrontare nel migliore dei modi la malattia nella vita quotidiana, possiamo trovare: “l’Amicizia”. Ebbene si, gli Amici. Non c’è cosa più bella e sincera di un vero amico/a.

Questa fantastica storia inizia nell’estate del lontano 2008, all’epoca avevo appena compiuto i 26 anni, quando all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, inizio a

Inizia oggi il racconto di Valentina, che proseguirà per alcune puntate. Partiamo dal suo incontro con uno dei sintomi d’esordio più frequenti della sclerosi multipla,
Tutto è iniziato il 21 dicembre del 2014, con mal di testa improvviso, terribile, dolorosissimo. Chiedo ai miei di portarmi immediatamente al pronto soccorso. In quel momento

Photo by Kevin Delvecchio on Unsplash La terza puntata della storia di Francesca (leggi la prima e la seconda). Imparando a conoscere la sclerosi multipla


Photo by Steven Spassov on Unsplash Una storia che racconta come una diagnosi improvvisa possa destabilizzare a tal punto di non aver più voglia

Chiara ha la sclerosi multipla, ma non rinuncia alla sua passione da sportiva: la bici. Non solo non ci rinuncia, ma compie una grande

La storia di Federica che racconta il momento della sua diagnosi, quando una domanda sorge spontanea: “perché proprio a me?”. Ciao a tutti, sono Federica

istantanee dalla sclerosi multipla, storie ed esperienze in una frase
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,