Sclerosi multipla: se la psiche non accetta i sintomi

Piccoli accorgimenti per la vita quotidiana. Sono quelli che la psicologa Alessandra Tongiorgi suggerisce su ogni numero di SM Italia. Perché alcuni sintomi della sclerosi multipla sono proprio “vigliacchi”, e in grado di minare l’autostima. Ma a volte, per non lasciarsi sopraffare basta davvero poco. 
Questa volta parliamo di quando la psiche cerca di negare i sintomi fisici.

La lettera

È una scossa, un trasalire, questo sintomo vigliacco che mi prende di notte o peggio alla guida, a sorpresa senza preavvisi, come essere presa di peso e scossa forte per poi restare con mani e braccia morte, inerti, fredde. L’ho chiamato “Il Fantasma” per lungo tempo prima di sapere che ha un altro nome medico, proprio perché sembrava di avere una presenza oscura e traditrice, più forte e misteriosa, a schiacciarti fisicamente ma senza farsi vedere. La strana scossa e poi quel gelo negli arti, come paralizzati.

La risposta

Di fronte a un sintomo si cerca una spiegazione in qualche modo ragionevole, ma che non corrisponde sempre alla realtà dei fatti, come “sentire una presenza oscura e traditrice”. La nostra mente sviluppa strategie di sopravvivenza che sul momento possono aiutare, dare conforto, spiegare ciò che appare incomprensibile, non sempre però nel tempo si rivelano positive.

La tendenza a psicologizzare un sintomo può essere un modo per renderlo meno inesorabile, per credere che con un buon esercizio mentale possa scomparire. Ma talvolta ignorare l’aspetto organico della malattia può portare in un vicolo cieco, peggio ancora, a cercare rimedi inadatti alla situazione di malattia. E questo non vuol dire che non esista in coloro che devono quotidianamente, o a periodi, affrontare dei sintomi vigliacchi un malessere psichico o un forte stress.

Persone con e senza malattia percepiscono lo stress come un fattore peggiorativo della loro vita e perciò è assolutamente necessario avere strumenti di gestione dello stress e delle situazioni stressanti, come quelle imposte dalla malattia. Ma pensare che eliminare lo stress possa voler dire curarsi è fuorviante e anche pericoloso perché può portare ad abbandonare le terapie e i necessari controlli.

Per gestire lo stress esistono diverse possibilità che possiamo suddividere in due grandi campi: attraverso la mente e attraverso il corpo. Nel primo caso si tratta di affrontare un percorso di consapevolezza dei propri stati d’animo, da soli o in gruppo, in modo da conoscere meglio se stessi e i propri meccanismi di adattamento, potenziando la capacità di affrontare serenamente gli eventi. Attraverso il corpo possiamo imparare una delle numerose tecniche di rilassamento come il training autogeno (esercizi di pesantezza e calore), lo Yoga (con la sua respirazione circolare), il T’ai Chi Chuan (movimenti armonici circolatori e lenti) o il Qi Gong (abbina rilassamento a ginnastica).

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