Quando la sclerosi multipla ti toglie il respiro

 

Piccoli accorgimenti per la vita quotidiana. Sono quelli che la psicologa Alessandra Tongiorgi suggerisce su ogni numero di SM Italia. Perché alcuni sintomi sono proprio “vigliacchi”, e in grado di minare l’autostima. Ma a volte, per non lasciarsi sopraffare basta davvero poco. 
Oggi parliamo di quando respiro e rilassamento si rivelano fondamentali per controbattere i sintomi.

 

All’inizio sembrava un reggiseno stretto, poi sono arrivate nuove ricadute e la morsa che mi attanaglia il torace è diventata più ampia. È come se avessi un bustino che va dalla linea sottomammaria all’ombelico. A volte stringe così forte che mi impedisce di respirare regolarmente e subentra anche il freddo. Non riesco a riscaldare la parte in nessun modo. E più la morsa stringe, più ho difficoltà a camminare e a coordinare il passo. E pensare che non ho mai sopportato gli abiti stretti, ora convivo con questa sensazione di morsa che condiziona la mia vita.

 

Un sintomo che coinvolge il respiro sembra interferire con una delle funzioni corporee che riguardano la vita e che, anche dal punto di vista psicologico, può giocare un ruolo molto importante nella sensazione di malessere. La lingua ci viene in aiuto nel centrare il senso di vitalità del nostro armonioso respirare, del cullarsi nel naturale ritmo del respiro, quando definisce il fine vita come l’ultimo respiro.

Ma anche la psiche ha molto a che fare con il respiro, pensiamo agli attacchi di panico che si manifestano con un’oppressione al petto e con la sensazione di soffocare. Ricordiamo che per attacco di panico si intende una crisi d’ansia molto forte che si può presentare in particolari luoghi o situazioni che per la persona sono densi di emozioni negative. E quando ci arrabbiamo, ci capita di dire a noi stessi: respira a fondo prima di reagire.

Oppure possiamo pensare al ruolo centrale che il respiro assume in tecniche di meditazione di derivazione orientale. E anche nelle tecniche di rilassamento gli esercizi sul respiro sono fondamentali per raggiungere una condizione di rilassamento fisico e di mente sgombra dai pensieri.

La nostra mente è uno strumento potente se utilizzata per stare meglio, per affrontare la vita con le sue difficoltà in modo positivo, ma può diventare una vera e propria zavorra quando è dominata dai pensieri tristi o dalla rassegnazione. È per questo che esistono molte tecniche di rilassamento per ottenere una mente sgombra.

Proviamo allora a osservare il nostro sintomo: è sempre uguale? Oppure aumenta quando sono più stanca/o? E cosa succede quando mi arrabbio? E quando sono triste? Se, come penso, ci sono delle variazioni, vuol dire che il nostro stato d’animo si sta riflettendo sul corpo, che stiamo somatizzando. Naturalmente peggiorando il sintomo.

Se gli stati d’animo si riflettono sul corpo, è possibile lavorare sul corpo e sulla mente per evitare la somatizzazione.

Chi fosse incuriosito e interessato al ruolo del respiro nelle tecniche di meditazione e rilassamento può cercare corsi di Mindfullness oppure di Training Autogeno, o chiedere alla propria Sezione di attivarne uno. Gli psicologi della Rete AISM, stanno lavorando su questi temi e sicuramente potranno farvi interessanti proposte.

 

 

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3 commenti

  1. Maria Gabriella Manzella Reply to Maria

    Anche la mia vita è cambiata da quando ho perso la sensibilità da sotto il seno in giù e non sopporto più il reggiseno per la forte oppressione che ho a livello dorsale. Per quanto una persona sia forte è difficile affrontare tutto questo

  2. Romina Casini Reply to Romina

    Mi sento così anche io….mi manca l’aria…la testa va in confusione….e li sotto al petto ho un macigno!

  3. Si, anche io, addirittura se inspiro troppo ampiamente mi sembra di svenire

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